3108 Visualizzazioni |  Mi Piace

Il vino “EROICO” di Adriana Tronca

Coraggio, determinazione e un pizzico di follia; quella sana, quella che ti fa brillare gli occhi e vedere la luce anche quando tutto sembra perduto. La prima volta che ho incontrato Adriana Tronca dell’azienda agricola Vigna di More ho capito che  queste doti le aveva tutte, e forse anche qualcuna in più; a vederla può sembrare quasi fragile, ma poi scopri che è un vero portento! La sua storia è davvero incredibile, altrettanto la sua forza e determinazione. Per trent’anni ha fatto l’odontotecnica a Milano, poi ha mollato tutto per inseguire un sogno, nel vero senso del termine: una notte ha sognato sua nonna che le sorrideva in mezzo ad un vigneto. Già stufa di sottostare a logiche indesiderate, complicità, compromessi, ha abbandonato tacchi a spillo e tailleur ed è tornata nella sua terra d’origine, Tione degli Abruzzi, dove a 800 metri d’altezza, tra le montagne de L’Aquila, produce con grandissima abilità e passione ottimi vini, e non solo! Coraggio, determinazione e un pizzico di follia; quella sana, quella che ti fa brillare gli occhi e vedere la luce anche quando tutto sembra perduto. La prima volta che ho incontrato Adriana Tronca dell’azienda agricola Vigna di More ho capito che  queste doti le aveva tutte, e forse anche qualcuna in più; a vederla può sembrare quasi fragile, ma poi scopri che è un vero portento! La sua storia è davvero incredibile, altrettanto la sua forza e determinazione. Per trent’anni ha fatto l’odontotecnica a Milano, poi ha mollato tutto per inseguire un sogno, nel vero senso del termine: una notte ha sognato sua nonna che le sorrideva in mezzo ad un vigneto. Già stufa di sottostare a logiche indesiderate, complicità, compromessi, ha abbandonato tacchi a spillo e tailleur ed è tornata nella sua terra d’origine, Tione degli Abruzzi, dove a 800 metri d’altezza, tra le montagne de L’Aquila, produce con grandissima abilità e passione ottimi vini, e non solo!

La incontro in un’ assolata mattinata di marzo; l’aria è fresca, il cielo è terso e il paesaggio ancora più bello. Si guarda intorno, e capisco che è felice, che si sente a casa tra queste montagne. Anche se gli occhi sono quelli di chi sta spendendo tutta se stessa per farcela. “Negli ultimi anni ho dato fondo a tutte le risorse anche contro il parere dei miei figli e di mio marito; mi vedono faticare tanto e non ne vogliono proprio sapere, solo mia figlia è stata conquistata dalla terra, chissà. Fondamentalmente sto facendo tutto da sola, contro i lacci della burocrazia e i bastoni tra le ruote che costantemente mi ritrovo, senza aiuti né contributi. Negli ultimi anni ho anche cambiato il mio aspetto fisico: prima vestivo da signora, ero sempre molto curata, ora invece ho preso qualche chilo e ho le mani rovinate dal lavoro nei campi. Ero una freddolosa, ora lavoro a 800 metri sempre all’aria aperta. Non posso più permettermi grandi regali, né per me né per mia madre o mia figlia, ma spero capiscano il mio sacrificio, i miei obiettivi e i miei insegnamenti. A me piace, ci credo, è il cuore che mi comanda di farlo e io lo seguo, non mi pento. Certo è difficile, penetrare in un tessuto sociale ed economico di questo tipo, andare contro la burocrazia, farsi conoscere, ma non mi scoraggio; mi sentirei una fallita se mollassi la presa, ora non si può più fare. Poi arrivano le piccole soddisfazioni ogni tanto, quelle che ti fanno tirare un sospiro e ti danno la carica per andare avanti: come quando Vigna di More è stata premiata come cantina rivelazione al Pescara Abruzzo Wine Festival o quando qualcuno apprezza i tuoi vini e scatta un passaparola insperato. Il sentiero è in curva e in salita ma io arriverò in cima!”.

Adriana non ha ancora una cantina tutta sua, non è riuscita a costruirla a causa di norme burocratiche eccessivamente restrittive. “Le potenzialità sono enormi ma la mentalità è ancora molto chiusa e la burocrazia è una tragedia. Ancora oggi sono costretta a far fermentare i vini a Loreto, nella Cantina dei Marchesi De Cordano, con la collaborazione dell’enologo Vittorio Festa”.

I suoi vini sono il rosso Lamata e il bianco Vigna di More Igt Terre aquilane, e da quest’anno anche il Santagiusta, il primo spumante d’altura in Abruzzo realizzato con Metodo Classico, 70% Pinot Nero e 30% Chardonnay.  “Finché non l’ho fatto nessuno ci credeva e invece eccolo qui. A me piace e questo è il primo criterio che devo rispettare. Non è tutto perché nel mio vigneto coltivo anche petit manseng, traminer e kerner, oltre ai vitigni autoctoni. E poi ancora zafferano, mele e pere cotogne, ciliegie, susine e asparagi selvatici, anche se è il vigneto ad assorbirmi  completamente”.

Adriana gode della simpatia di tutti i produttori del Circuito; ne fa parte da quando è nato, è una di quelli che ci credono fino in fondo, proprio come noi. La sua è una storia che ti riconcilia con il mondo, che ti fa capire che il futuro non è di chi insegue il successo o la gloria ad ogni costo, ma di chi in silenzio lavora per realizzare il suo sogno con spirito di sacrificio, passione e impegno. Ammiro chi ha la forza di reinventarsi ogni giorno, sfidando pregiudizi, ostacoli e invidie; ammiro chi non ha paura di cambiare rotta, in nome di quei valori che oggi troppo spesso vengono dimenticati. Ma sopratutto ammiro chi riesce a fare tutte queste cose con il sorriso. Adriana ha il volto di chi serenamente insegue un sogno sapendo, dentro di se, di averlo già realizzato. Perchè, è risaputo, non è importante ciò che si trova alla fine di una corsa, ma ciò che si prova mentre si sta correndo….

Azienda Agricola Vigna di More

via XX Settembre

Località Goriano Valli

67020 Tione degli Abruzzi ( AQ)

www.vignadimore.it

info@vignadimore.it