“Fare il vino per me è fonte di grande piacevolezza, perché questo nettare divino è incapace di mentire, ti bisbiglierà sempre in bocca con completa e irripetibile onestà ogni volta che ne berrai un sorso”. In questa frase c’è tutta la passione di Franco Morando, patron di Montalbera, azienda leader nella produzione del Ruchè di Castagnole Monferrato, unico e inconfondibile “Principe Rosso” del Monferrato.
La storia di questo vino è davvero affascinante; negli anni sessanta, un giovanissimo parroco arriva a Castagnole Monferrato, grazioso paesino sulle colline astigiane, e insieme alla parrocchia trova in “dote” anche un piccolo appezzamento coltivato a vigna. Don Cauda accoglie quei vigneti a bacca rossa come un “dono di Dio”, ed è proprio da questa definizione che inizia il mio racconto, di un territorio fatto di emozioni, suggestioni e armonie, e di un’azienda, Montalbera, che porta l’eccellenza del Monferrato in tutto il mondo.
Enrico Riccardo Morando, oggi 92 anni, è il fondatore di Montalbera, ma alla guida dell’azienda oggi c’è Franco Morando, nipote di Enrico, e consigliere del gruppo giovani imprenditori dell’unione industriale. Franco è orgoglioso di portare avanti la tradizione iniziata dal nonno, e tramandata, prima di lui, al papà e allo zio. Si auto definisce un imprenditore “romantico e sognatore”, noi sappiamo che ha portato abilmente in azienda una ventata di “moderna produttività”; particolarmente attento alle esigenze e al linguaggio del nuovo consumatore, Franco è una persona di rarra classe ed eleganza. Umile e mai sfrontato, ogni suo passo è attentamente calibrato, e studiato attraverso piani di marketing e analisi di mercato; rigore, progettualità e poesia sono le linee guida del suo operato, accanto ad una costante e appassionata ricerca. Ma anche ad un rigoroso rispetto del “terroir” e delle sue peculiarità.
La famiglia Morando coltiva uva e produce vino da ben 6 generazioni, ma è con gli anni Duemila che inizia a commercializzarli; Barolo, Barbera, Grignolino, Moscato e Ruchè, il vitigno prediletto. L’azienda è stata la prima a chiedere il riconoscimento DOCG del vitigno autoctono, ufficializzato del 2010. Oggi, il 65% della produzione nazionale di Ruchè è firmata Montalbera. Vino di facile bevibilità, riesce a fondere una complessità di struttura difficilmente riscontrabile nelle altre tipologie piemontesi; personalmente apprezzo in maniera particolare i sentori di fiori, rosa e violetta, e la confettura di frutti rossi, fichi e pepe nero. Il Ruchè è un vino morbido, suadente, delicato, espressione di un territorio da sogno. Sempre più apprezzato da esperti e critici ( ultimo, in ordine di tempo, il prezioso riconoscimento assegnato da Luca Maroni), è superbo abbinato ai salumi piemontesi, specie quelli freschi, ai formaggi di media stagionatura, alla tagliata di carne e al tartufo bianco.
Ma il Ruchè è anche il vino ideale per la “merenda sinoira”, il pasto “frugale” ma sostanzioso di pietanze fredde piemontesi; oggi si potrebbe definire “apericena” (e difatti “Sinoira” deriva da “sin-a” che in dialetto piemontese significa proprio cena). Consumata all’aperto e rigorosamente in compagnia, la “merenda ant el fassolet” ( sul fazzoletto, indicando con questo termine il classico tovagliolo a quadri così usuale sulle tavole contadine) ben si presta ad essere accompagnata ai vini rossi; trota e zucchine in carpione, acciughe al verde, frittate di erbe spontanee, lingua in salsa, uova sode, prosciutto in gelatina, peperoni arrostiti, sono solo alcune delle portate da gustare nei campi, nei vigneti, nelle case in campagna, con l’odore dell’erba che si mischia a quello dell’uva, le risate autentiche, genuine e le emozioni di una convivialità vissuta in simbiosi con la natura. Quella stessa natura che ora è di fronte a me; il Bricco Montalbera è un luogo bucolico e meraviglioso dal quale ammirare tutta la bellezza dei vigneti della Tenuta Montalbera. Le colline formano un anfiteatro naturale, il laghetto completa il panorama; la “merenda sinoira” qui sarebbe spettacolare, così come, immagino, sia la vendemmia.
Montalbera non è solo un’azienda, è una grande famiglia che quando c’è da rimboccarsi le maniche scende in campo al gran completo; tutti, compreso Franco, “mettono il naso” nel bicchiere, dalla prima spremitura all’ imbottigliamento. L’azienda è costituita da tre cantine; la prima a Castagnole Monferrato, con ben 145 ettari in un unico appezzamento coltivato Ruchè, la seconda a Castiglione Tinella, nella Langa, con 15 ettari a Moscato d’Asti, e la terza a Castiglione Falletto con 3 ettari di uve “Nebbiolo da Barolo”. Ma l’ obiettivo è continuare a ingrandirsi per ampliare il mercato italiano, che attualmente, e riscalda il cuore saperlo, rappresenta il 55% del commercio dell’azienda.
Non è semplice oggi incontrare produttori che puntano fortemente al mercato italiano; Franco Morando è uno di questi, e la cosa gli fa onore. Sono convinta anch’io che l’Italia sia un mercato forte che va nutrito, coccolato, incrementato. “Vogliamo raccontare la nostra storia, far capire cos’è l’Italia, quella vera, fatta di straordinarie unicità”. Straordinarie unicità; già, proprio come Laccento e Limpronta, le due etichette di punta della produzione Montalbera.“Ha un corpo perfetto e un equilibrio unico di aromi, sapori, profumi; degustato con moderazione libera lo spirito e apre la mente”; parola di Don Cauda.
Se non l’avete ancora assaggiato, vale la pena visitare lo stand dell’azienda al prossimo Vinitaly, dal 22 al 25 marzo, al Padiglione 10 ( Piemonte) stand 14. Lunedì 23 marzo, Luca Maroni, editore dell’Annuario dei Migliori Vini Italiani, racconterà i primi dieci anni del Ruchè Montalbera. Martedì 24 marzo, Luca Martini, miglior sommelier al mondo, e Alessandra Veronesi, head sommelier del Ristorante Acanto all’Hotel Principe di Savoia, Milano) racconteranno le barbere firmate Montalbera, dalla bollicina Leykos all’eccellenza de Lequilibrio 2012, con la presentazione ufficiale del nuovo packaging e annata Bollicine Leykos e Barbera del Monferrato La Briosa ( entrambi gli eventi sono riservati, su invito) Allo stand, durante il Vinitaly, potrete trovare in degustazione tutte le etichette, comprese prestigiose annate fuori commercio, come Ruchè DOCG Laccento 2008 – 2009 – 2010, Ruchè DOCG La Tradizione 2011 e Ruchè DOCG Limpronta – Selezione di Famiglia – 2009 – 2011. (r.c.)
Cantina Castagnole Monferrato
Tel. 0141 292125